Le Voci della luna, con il patrocinio del Comune di Sasso Marconi e della Provincia di Bologna presentano al Teatro comunale di Sasso Marconi – 8 marzo 2005 ore 21.00 -

 
 BABELIA & C2005: decimo anniversario del massacro

Roberta Biagiarelli
A come SREBRENICA
di Roberta Biagiarelli, Simona Gonella, Giovanna Giovannozzi
regia Simona Gonella

consulenza di Luca Rastello

Le persone di Sarajevo si chiedono quanti anni, e quanti milioni di altre vittime, ci separano dal giorno in cui nomi come Gorazde saranno celebrati come Guernica e Marzabotto, e si faranno grandi film sul  loro martirio. E’ soprattutto per questo che i cittadini di Sarajevo sono impazziti. Si può essere assediati, decimati, torturati, vilipesi: ma bisogna sapere che, di là dai nidi degli sparatori e dai fili spinati, di là dalle barricate della città assediata, c’è una comunità di persone che sentono e pensano come noi, che sentono e pensano a noi.

Adriano Sofri, Lo specchio di Sarajevo

  

Intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio 1995, giorno in cui le unità serbo bosniache entrano in Srebrenica. Seguono  stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi.

Ma il massacro di  9.000 civili di quella metà di luglio è solo l’epilogo di una storia iniziata tre anni prima, una storia di Assedio. Dicono: chi è sopravvissuto a Srebrenica non può dire di avere sentimenti in corpo, e chi non l’ha conosciuta, non può dire di aver visto la guerra in Bosnia. E’ per questo che abbiamo voluto raccontare l’assedio e la caduta di Srebrenica.  

Un’attrice sola sul palco per più di un’ora diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale, hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone.

Questo “spettacolo” ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici: Aggressori e Aggrediti. 

“Io sono nata in un paese davanti al mare…”, una donna torna bambina scrutando l’orizzonte.

“Cosa c’è dall’altra parte?” si chiede.

Una domanda semplice, ma scopriamo che certe domande non ce le facciamo mai. O almeno, quella domanda non ce la siamo fatta, quando la risposta era una, e semplice: dall’altra parte del mare c’è una terra, e una guerra.  Ci siamo chieste spesso, procedendo in questo lavoro, se non fosse un progetto fin troppo ambizioso voler riempire di senso parole come Assedio o Massacro, voler colmare la distanza tra l’una e l’altra parte del mare.

Le parole rischiano di semplificare la complessità di ciò che è accaduto, di offendere il dolore di molti…

Semplicemente abbiamo tentato di dare una voce agli eventi, di infilare tra le tante cose dette e taciute il nostro sguardo.

 

Lo spettacolo ha superato nella stagione 2003/04 le 150 repliche.

Ha debuttato al Festival del Teatro e il Sacro di Arezzo nel luglio 1998 ed è stato presentato a Milano, Modena, Firenze, Ferrara, Bolzano, Venezia, Napoli, Trento, Torino, Udine, Brescia, Pisa, Perugia, Roma, Bari, Potenza, Bologna, Lucca, Cremona, Asti, Rovereto, Forli, Lecce, Reggio Emilia, Parma, La Spezia, Foggia, Cesena, Lecco, Ancona e tante altre città italiane.

All’estero è stato al Festival Baskcarsije Noci di Sarajevo per celebrare il settimo anniversario dell’eccidio e, nella versione in lingua spagnola, al Festival di Madrid Sur, a Granada, a Leon, al Festival Internacional di Sitges, al VEO di Valencia ed a La Casa Encendida di Madrid.